Il 20 ottobre 2018 Raol ha dovuto correre. Ha galoppato, lungo il percorso stabilito, in mezzo alle urla e agli altri animali. Poi degli schianti, cadute, tentativi di rimettersi in piedi. Si rialza, con una gamba anteriore penzoloni, spezzata, e con un dolore che non può spiegare.
Raol era uno dei cavalli esordienti del Palio di Siena Straordinario, vittima di un infortunio che lascia senza parole. Trasportato a una clinica veterinaria, secondo le dichiarazioni è morto in seguito a complicazioni.
Che si tratti di tradizione, sport o passatempo, il benessere degli animali non può essere messo in secondo piano. I fantini sono coscienti del rischio che corrono, sanno di poter cadere e farsi male seriamente, ma i cavalli non hanno scelto. A volte cadono, a volte muoiono, a volte restano illesi; “a volte” non è abbastanza.
Quando le tradizioni coinvolgono animali, il loro benessere dovrebbero essere tutelato. I cavalli del Palio scivolano, si scontrano tra loro, colpiscono le pareti, finiscono a terra. Dal 1970 ad oggi sono morti circa 50 cavalli, senza contare quelli feriti.
L’amore per gli animali è ben distante da situazioni di questo genere. I veri “uomini di cavalli” lavorano ogni giorno per stabilire con l’animale un legame fatto di rispetto, fiducia e collaborazione. Gli amanti dei cavalli si impegnano per avere al loro fianco un animale sereno, tranquillo e consapevole.
Raol poteva essere ancora in piedi, come gli altri cavalli vittime del Palio, ma la parola “tradizione” ha dominato il buon senso e l’interesse per l’incolumità degli animali. Non si tratta di un incidente dettato da un caso sfortunato, ma di un evento evitabile. Se non si può garantire la sicurezza e la tutela degli animali, gli eventi pericolosi vanno aboliti.
A cura di Silvia Missaggia
Fonti:
https://www.lifegate.it/persone/news/siena-riparte-il-palio-della-morte-dei-cavalli
Foto:
Photo by bearinthenorth on Pixabay
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Seguici sui socialArticolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell’Associazione ETICOSCIENZA
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