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I CANI E GLI OCCHI DELL’AMORE

Collaborazione esterna della giovane e bravissima Silvia Missaggia, che ha seguito e superato il corso di divulgazione scientifica di ETICOSCIENZA e continua a scrivere per noi, con immenso nostro piacere.

L’amore ha un secondo nome: ossitocina. Così si chiama l’ormone responsabile della fiducia, dell’altruismo, della cooperazione, dei legami sociali e dei comportamenti materni. La molecola, rilasciata dal cervello, aumenta il senso d’empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni degli altri e di comprenderne le emozioni.
Questa abilità non interessa solo le persone, ma è da lungo tempo la chiave del legame tra umani e amici a quattro zampe.

Si dice che i cani guardino il padrone con gli occhi dell’amore e la scienza lo conferma in uno studio dell’Azabu University, in Giappone, pubblicato su Science. Questi animali sembrano capirci in modo profondo e non a caso vengono utilizzati come guide, compagni di lavoro e per aiutare i pazienti a superare traumi o migliorare disturbi psicologici e sociali.
La scoperta? Proprio nel momento in cui cane e uomo si guardano il livello di ossitocina aumenta per entrambi, creando tra i due un legame molto simile a quello tra una madre e il proprio figlio.

 

I ricercatori hanno osservato per 30 minuti l’interazione tra 30 cani, sia maschi che femmine, e i rispettivi compagni umani. Le persone si relazionavano con i loro amici pelosi tramite carezze, coccole, parole e sguardi; gli studiosi annotavano i comportamenti e la loro durata. Alla fine di questo periodo è stato misurato il livello di ossitocina presente nell’urina degli animali e dei proprietari. Le coppie che avevano passato molto tempo a guardarsi negli occhi avevano liberato “l’ormone dell’amore” in grande quantità. Al contrario, negli amici che avevano passato poco tempo a scambiarsi sguardi la quantità di ossitocina era rimasta praticamente invariata. In poche parole, più è prolungato il contatto visivo tra uomo e cane, più il livello di ossitocina aumenta in entrambi, rinforzando la sintonia tra i due.

Nella seconda fase dello studio, gli scienziati hanno somministrato dell’ossitocina ai cani prima di lasciarli interagire con i compagni umani. Tutti gli animali, indipendentemente dal sesso, sono andati alla ricerca del legame visivo, ma le femmine hanno cercato con maggiore interesse lo sguardo del loro umano.L’ormone ha un ruolo importante nella cura dei cuccioli, per cui non c’è da sorprendersi se attiva l’attenzione delle potenziali mamme.

Anche se l’ossitocina era stata somministrata solo ai cani, alla fine dell’esperimento era notevolmente aumentata anche nei proprietari, dimostrando di nuovo il ruolo dello sguardo nel legame cane-uomo.

 

Nello studio sono stati presi in esame anche alcuni lupi allevati in cattività. Al contrario del cane, il suo parente più stretto cerca di evitare il contatto visivo con le persone; per i lupi, che non hanno passato la fase di domesticazione, guardarsi negli occhi resta un segno di minaccia e ostilità, come accade in Natura.

Il legame tra cane e uomo, che inizia migliaia di anni fa, è diventato sempre più stabile e intenso, grazie anche all’azione dell’ossitocina. È quindi nello scambio di sguardi d’amore il segreto di un’amicizia senza pari.


Silvia Missaggia

 

Fonti:

https://oggiscienza.it/2015/04/20/lamicizia-fra-uomo-e-cane-nella-chimica-di-uno-sguardo/

http://www.sciencemag.org/news/2015/04/how-dogs-stole-our-hearts

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3183515/

 

Foto:

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Autore

Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell'Associazione ETICOSCIENZA