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AMIANTO: BELLO E DANNATO

amianto
Articolo di Francesca A. Frassino, nostra associata, che ha seguito il corso di formazione in Comunicazione e Divulgazione Scientifica.

 

  1. Introduzione

Cos’è l’amianto? A cosa serve? Perché è stato messo al bando?

L’amianto è una fibra minerale presente in natura, con un’alta resistenza termica e meccanica e agli agenti chimici. Questa resistenza e il suo basso costo lo hanno trasformato in un materiale di ottimo impiego e versatile, usato come isolante termico, materiale fonoassorbente e antifiamma; è stato impiegato in freni, vernici, nelle guarnizioni, nella coibentazione di particolari strutturali di treni, navi e autobus. Usato largamente unito al cemento per vari manufatti in cemento-amianto e anche come rivestimento a spruzzo di elementi strutturali metallici degli edifici per aumentarne la resistenza al fuoco.

La sua pericolosità consiste nel rilascio di fibre di amianto – da parte dei materiali che lo contengono – che possono essere inalate ed attaccare l’apparato respiratorio.

L’asbestosi è la malattia correlata all’amianto più conosciuta.

In Italia, la prima norma concernente il divieto di estrazione, importazione, esportazione, la commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto risale al 1992.

Esistono diversi tipi di amianto, compatto o friabile. Sono davvero tutti ugualmente pericolosi?

 

  1. Cos’è l’amianto?

L’amianto è un minerale naturale a struttura fibrosa contenente silicati (composti di Silicio e Ossigeno), che si trova in natura unito ad altri minerali costituenti la roccia madre, dalla quale le fibre devono essere asportate; viene, quindi, estratto in miniera. Dopo successive frantumazioni, macinazione e arricchimento della roccia che lo contiene, si ottiene la fibra purificata.

L’asbesto, da cui deriva anche il nome della malattia asbestosi, è il tipo di amianto appartenente alla serie mineralogica del serpentino ed è considerato l’amianto più pregiato perché le sue fibre sono morbide e flessibili.

Per la normativa italiana, l’amianto viene suddiviso in due categorie: anfiboli e serpentino. I primi sono silicati di Calcio e Magnesio; i secondi sono silicati di Magnesio.

Degli anfiboli fanno parte:

 

Crocidolite, anche chiamato amianto blu, di formula chimica Na2(Mg,Fe)7Si8O22(OH)2, di cui il Canada è il maggiore produttore.

 

Amosite, anche chiamato amianto bruno, di formula chimica (Fe,Mg)7Si8O22(OH)2, dall’Africa del Sud.

  • Antofillite, di formula chimica (Mg,Fe)7 Si8O22(OH)2, dalla Finlandia.

  • Actinolide, di formula chimica Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2.

  • Tremolite, di formula chimica Ca2Mg5Si8O22(OH)2, la cui varietà più pregiata si trova in Cina, Stati Uniti, Nuova Zelanda ed Europa.

 

 

Alla categoria del serpentino appartiene, invece, il Crisotilo, anche noto come amianto bianco e avente formula chimica Mg3Si2O5(OH)4, i cui maggiori produttori sono gli Stati Uniti e l’Africa del Sud.

 

Oltre ad essere incredibilmente bello alla vista, l’amianto ha una struttura fibrosa che gli conferisce resistenza meccanica ed alta flessibilità; è dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti. Presenta un’alta resistenza al calore e all’attacco di acidi e alla tensione e bassa conducibilità termica. Sembra praticamente indistruttibile. Si lega facilmente a gomme e materiali di costruzione, infatti il famoso Eternit è un materiale costituito da cemento e amianto, molto resistente e molto comune dagli anni quaranta del ‘900.

Dell’amianto si può dire che la sua struttura fibrosa, che gli conferisce proprietà eccezionali, lo rende anche infame: la pericolosità del materiale, infatti, consiste nella probabilità del rilascio di fibre da parte dei materiali che lo contengono; fibre che possono essere inalate dall’uomo e provocare seri danni all’apparato respiratorio. Queste fibre sono estremamente sottili (1300 volte più sottili di un capello), possono disperdersi nell’ambiente per effetto di una qualunque sollecitazione esterna.amianto

 

2.1 Amianto compatto

Amianto in matrice compatta.

Se non danneggiato, non esistono particolari rischi per la salute, in quanto le fibre sono fortemente legate in una matrice solida e, quindi, la probabilità di rilascio è bassa.

Lo stato di conservazione del materiale deve essere tenuto sotto controllo.

Appartiene a questa definizione l’Eternit, quindi tutti quei manufatti in cemento-amianto che, per anni, sono stati creati ed usati. Le lastre sui tetti delle abitazioni ne sono un esempio.

 

2.2 Amianto friabile

Amianto che può essere facilmente ridotto in polvere.

Dev’essere considerato estremamente pericoloso perché le fibre sono libere o debolmente legate, quindi facilmente inalabili.

Questo tipo di amianto era usato principalmente nei ricoprimenti a spruzzo e nei rivestimenti isolanti, per esempio di strutture metalliche degli edifici come travi e colonne oppure di strutture portanti quali solai e pilastri.

 

 

 

  1. Dove trovarlo e come riconoscerlo

L’amianto si può trovare, unito al cemento, in tubazioni per acquedotti, fognature, lastre e fogli; ma anche spruzzato per il rivestimento di elementi strutturali metallici degli edifici per aumentarne la resistenza al fuoco; nei pannelli per controsoffittature, nei pavimenti costituiti da vinil-amianto.

É stato anche usato in alcuni elettrodomestici, in cartoni posti a protezione degli impianti di riscaldamento, come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi; nei freni e nelle frizioni dei mezzi di trasporto e altro. Nel 1954, il designer Willy Guhl creò anche una sedia a sdraio in Eternit.

Una prima analisi per la presenza di amianto è, quindi, visiva.

In laboratorio, invece, la presenza di amianto viene caratterizzata mediante tecniche di microscopia, con l’obiettivo di valutare gli aspetti qualitativi e morfologici, ovvero sapere se il materiale in esame contiene amianto e di che tipo. Queste si effettuano su campioni di materiali in opera o dismessi.

 

 

  1. Asbestosi

Fibrosi interstiziale polmonare, ovvero cicatrizzazione del tessuto polmonare, conseguente all’esposizione all’amianto.

Il rischio è correlato alla durata e all’intensità dell’esposizione ma anche alle caratteristiche fisiche delle fibre inalate. Per quest’ultimo motivo, la Crocidolite sembra essere il tipo di amianto più pericoloso.

La malattia può avere un decorso molto lento e non esistono cure per le lesioni polmonari. Esiste una terapia che cerca di migliorare le capacità respiratorie del malato.

 

 

  1. Conclusioni

L’amianto è un minerale fibroso affascinante e tecnologicamente avanzato. Peccato, però, anche particolarmente dannoso.

Per la sua pericolosità, l’Italia lo mise al bando nel 1992 con la “Legge 27 marzo 1992, n. 257 – Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, in cui si vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto.

Da allora sono iniziate le operazioni di smaltimento dei manufatti contenenti amianto e c’è una sempre più particolare attenzione da parte dell’opinione pubblica sul tema.

Pericoloso sì, ma saper distinguere gli amianti e il loro grado di pericolosità è un’arma per affrontare il problema con cognizione di causa.

 

Francesca A. Frassino

 

 

  1. Sitografia
  • INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
  • Arpav – Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto.
  • Commissione Europea – ec.europa.eu
  • Assoamianto – assoamianto.it
  • Ministero della Salute
  • ISS – Istituto Superiore di Sanità
  • Pellicano Verde SpA – pellicanoverde.it
  • Enciclopedia Treccani

 

7. Lista delle fonti per l’ottenimento delle immagini

 Figura 1: Crocidolite
Fonte: www.assoamianto.it (http://www.assoamianto.it/amianto.htm)
 Figura 2: Amosite
Fonte: Il Crystal Blog di Gennaro Giovatore
(http://www.gennarogiovatore.it/2017/03/02/amianto-i-minerali-asbestiformi/amianto-
asbesto-amosite-crystal-blog2-2/)

 Figura 3: Antofillite
Fonte: www.assoamianto.it (http://www.assoamianto.it/amianto.htm)

 Figura 4: Actinolide
Fonte: www.assoamianto.it (http://www.assoamianto.it/amianto.htm)

 Figura 5: Tremolite
Fonte: www.assoamianto.it (http://www.assoamianto.it/amianto.htm)

 Figura 6: Crisotilo
Fonte: www.assoamianto.it (http://www.assoamianto.it/amianto.htm)
 Figura 7: Fibre d’amianto
Fonte: Asbesto – Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Asbesto)

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Autore

Articolo scritto da un nostro associato o un collaboratore esterno dell'Associazione ETICOSCIENZA