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ZOONOSI: RISCHI PER CANI, FAUNA SELVATICA E UMANI

Qual è il ruolo ecologico dei cani? Cosa mette in pericolo la salute di cani, fauna selvatica ed esseri umani? Cosa possiamo fare per limitare la trasmissione di zoonosi?

zoonosi cani
(Ellwanger & Bogo Chies, 2019)

Come riportato in un recente articolo pubblicato su Perspectives in Ecology and Conservation i cani (Canis lupus familiaris) possono essere potenziali vettori di malattie trasmissibili (antropozoonosi e zooantroponosi) che compromettono, oltre alla loro salute, anche quella degli animali selvatici e degli esseri umani.

Prendendo come esempio la situazione presente in Brasile come caso di studio, i ricercatori hanno sottolineato come i rischi maggiori siano dovuti principalmente alla presenza di cani randagi o cani padronali vaganti che frequentano ambienti boschivi e riserve naturali nei pressi di aree urbane.

A seconda del loro ciclo vitale, per numerosi patogeni la trasmissione può essere favorita nel passaggio da un mammifero (come ad esempio canidi, felidi, primati – essere umano compreso -) ad un altro mammifero (o animali a sangue caldo come gli uccelli) e i cani rappresentano il vettore ideale per il passaggio tra ospiti appartenenti a specie selvatiche e l’Uomo (o viceversa). La trasmissione tra ospiti di diverse specie resta comunque dipendente dalle caratteristiche dell’agente patogeno (ad esempio se questo è generalista o particolarmente specializzato).

Questo fenomeno apre le porte a numerosi spunti di riflessione. Sempre di più le aree naturali protette subiscono un processo di antropizzazione e urbanizzazione, con conseguenti rischi per la fauna selvatica, per gli animali domestici e, chiaramente, anche per noi. In moltissime zone del mondo animali come domestici come gatti e cani rappresentano alcune delle specie maggiormente presenti. Questo denota che il rischio di trasmissione di zoonosi, oltre a quello di predazione, possa rappresentare un elemento estremamente preoccupante per la salvaguardia della fauna selvatica e della biodiversità.

Alla luce di tutto questo è opportuno che si intervenga prontamente nel limitare queste problematiche, a livello governativo e non solo. E’ infatti importante gestire al meglio il proprio animale da compagnia, sia in ambiente urbano sia in prossimità o all’interno di aree naturali. Diventa fondamentale tenere sempre al guinzaglio il proprio cane e di raccogliere i suoi (ed eventualmente i nostri) escrementi oltre, se possibile, a limitare l’accesso all’interno dei parchi naturali (anche quando sarebbe consentito per regolamento).

Christian Lenzi

Fonte: Joel Henrique Ellwanger, José Artur Bogo Chies, The triad “dogs, conservation and zoonotic diseases” – An old and still neglected problem in Brazil, Perspectives in Ecology and Conservation, 2019, ISSN 2530-0644, https://doi.org/10.1016/j.pecon.2019.06.003

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Autore

Biologo Naturalista

Laurea Triennale in Scienze biologiche presso "Sapienza" Università di Roma e specializzazione con una Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell'Uomo presso l'Università di Torino (votazione: 110 e lode). Dopo aver svolto uno stage formativo presso "Ecotoxicology and Animal Behavior Laboratory" (Iasi, Romania) ed essere stato guida naturalista e ricercatore presso "Monkeyland Primate Sanctuary" (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso "Kids Saving the Rainforest - Wildlife Sanctuary and Rescue Center" (Quepos, Costa Rica). Da settembre 2019 è socio della Società Italiana di Etologia. Dopo una recente collaborazione nell'ambito dell'educazione ambientale con il Parco fluviale Gesso e Stura, attualmente si occupa di ricerca e divulgazione scientifica presso l'Associazione ETICOSCIENZA. E' autore del saggio "I segreti dell'immunità. Tutto ciò che possiamo imparare dagli animali su igiene e controllo delle infezioni" (Edizioni Lindau).

christianlenzi.eticoscienza@gmail.com