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COMMERCIO ILLEGALE DI SCIMPANZÈ: COLPA DEI VIDEO VIRALI

Limbani è uno scimpanzé di 2,5 anni che vive a Miami. Ha più di mezzo milione di follower su Instagram, sempre desiderosi di avere più foto di lui sullo skateboard, indossare occhiali e magliette firmate, giocare con altri animali selvatici o mangiare i ghiaccioli.

I commenti sottostanti le foto di Limbani sono quasi sempre positivi. Dopotutto, è oggettivamente adorabile, ed i suoi seguaci non hanno motivo di pensare che Limbani abbia qualcosa di diverso da una bella vita. E in effetti, i super-fan di Limbani possono fargli visita alla ZWF di Miami. Ma il suo tempo non è economico: 700 dollari per un “incontro” di 10 minuti, comprese le foto, ma non è così sorprendente: le strutture che fanno interagire umani viziati e animali selvatici si aggirano sempre su queste cifre. Non vi fa rizzare un po’ le orecchie questo?

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Purtroppo la vita di Limbani, invece, non è tutta rosa e fiori. Anzi. Per esempio, sembra vivere in un posto senza nessun altro scimpanzé. Un rapporto di ispezione dell’USDA dell’ottobre 2018 mostra che è l’unico scimpanzé che vive presso la struttura. Ciò indica che Limbani viene allevato in un ambiente che potrebbe non essere ottimale per una specie altamente sociale. Gli studi dimostrano che le “culture degli scimpanzé” sono distintive: richiedono una comunità di scimpanzé e vengono tramandate da una generazione all’altra.

Sicuramente vivere a contatto con gli umani, vestirsi da umano, mangiare da umano, non poter comunicare con i suoi conspecifici e non avere arricchimento ambientale specie-specifico sono tutti fattori che dimostrano che Limbiani non gode di un trattamento opportuno al suo benessere.
Oltre al fatto che gli scimpanzé non sono naturalmente inclini a indossare vestiti, gli esperti dicono che può segnalare un trattamento scadente. In un documento di policy AZA che spiega perché la raffigurazione di scimmie antropomorfe nei media e nelle esibizioni commerciali è problematica, l’organizzazione spiega che “le scimmie destinate a essere performer o oggetti fotografici vengono solitamente allontanate dalla madre poco dopo la nascita e, quindi, negate delle opportunità per un normale sviluppo sociale e psicologico” Mentre questi scimpanzé saranno più sensibili ai loro proprietari umani, spesso mostrano comportamenti anormali (compresa l’auto-mutilazione) e non sono in grado di adattarsi a nessun gruppo sociale normale in futuro

E il grande business di video virali su animali e foto di animali selvatici su Internet solleva una domanda più ampia: quale responsabilità hanno gli utenti dei social media?
Gli utenti, prima di mettere like devono assicurarsi che il contenuto di animali selvatici che bramano, non venga pubblicato a spese delle specie che sperano di conservare.

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Ogni volta che vedi un video virale di un animale che agisce in modo innaturale, sii sospettoso“, ha detto Andrew Halloran, direttore delle cure di Save the Chimps, un santuario degli scimpanzé a Fort Pierce, in Florida, che è chiuso al pubblico e offre una nuova vita agli scimpanzé che sono stati precedentemente maltrattati nei settori del divertimento, del laboratorio o del commercio di animali.

“Siate sospettosi che qualcuno stia facendo un profitto con un animale che non sta ricevendo le migliori cure e il cui benessere è compromesso”

L’AZA aggiunge: “Va notato che l’apparente” sorriso “di uno scimpanzé in esecuzione è in realtà un’espressione di paura ben documentata.”

Rob Vernon, un portavoce dell’AZA, ha aggiunto: “La struttura che ospita il povero scimpanzè ha rifiutato di commentare l’etica di raffigurare Limbani in ambienti umani su Instagram o in interazione con umani. Non ha risposto alle richieste di informazioni sul background di Limbani, sui tipi di professionisti e sul personale che si prendono cura di lui, o sui suoi più ampi sforzi di conservazione. Ancora una volta, non abbiamo prove o motivi per credere che Limbani in particolare sia vittima di abusi o maltrattamenti, ma nemmeno il contrario. Sicuramente, da quello che si vede su Instagram, però, il piccolo scimpanzé non sembra vivere come dovrebbe vivere un animale recuperato!”.

Allora, cosa fa un amante di simpatici animali su Internet? Vernon dice che dovresti fare delle ricerche per evitare di commettere errori prima di mettere like o condividere una foto o un video di un animale selvatico, o pagare per visitare una struttura in cui sono ospitati.

Nel frattempo, Halloran suggerisce che se vuoi veramente salvare gli scimpanzé, concentrati sulla fonte principale della loro scomparsa: l’habitat naturale in rapido declino degli animali. Come amanti degli animali, Halloran ha detto, “è un sogno fantastico poter avere un momento di connessione con gli animali che sono i nostri parenti più stretti, ma abbiamo la responsabilità etica di mettere il benessere degli animali al di sopra del nostro piacere momentaneo.”

C’è poi un altro video, diventato virale in pochi giorni: uno scimpanzé, tenuto come pet, che sfoglia una pagina Instagram da un cellulare, come fosse un umano annoiato.

“Mi spiace essere un guastafeste, ma questo non è qualcosa che chiunque si preoccupi degli scimpanzé dovrebbe essere felice di vedere“, ha detto Adriana Lowe, primatologa all’Università del Kent nel Regno Unito. “L’animale sembra essere in una casa, quindi è probabilmente un animale da compagnia, che è davvero una pessima idea. Gli scimpanzé sono orribili animali da compagnia: sono animali sociali intelligenti i cui bisogni sono difficili da soddisfare, anche in un ambiente come un santuario di buona qualità. Figuriamoci in un ambiente domestico!”.

L’American Society of Primatologists concorda in una dichiarazione sulla proprietà dei primati privati: “scoraggiamo tutti dal possesso privato dei primati per scopi non scientifici o non educativi e dall’allevamento e dalla vendita di primati non umani“.

Anche la condivisione di immagini e video come questo possono promuovere una sbagliata gestione e conoscenza della fauna selvatica, dicono gli esperti. “La ricerca ha dimostrato che la condivisione di immagini e video come questo alimenta il commercio di animali esotici e/o selvatici, che non dovremmo mai incoraggiare”, ha detto Ashley Edes, un primatologo che ha scoraggiato la condivisione dei video di animali selvatici sui social.
Una delle cause dell’estinzione di moltissime specie di animali sono il bracconaggio e il commercio illegale di animali selvatici per essere venduti come animali da compagnia o in strutture zoologiche di dubbia serietà – questi video sicuramente non aiutano alla causa”, aggiunge il primatologo.

Il commercio illegale di animali domestici sta seriamente minacciando le popolazioni di scimpanzé in Natura ed è incredibilmente irresponsabile, egoista e semplicemente stupido provare a possederne uno”, ha detto Lowe.

Per quanto riguarda il comportamento mostrato da questo scimpanzè qui, che scorre casualmente uno smartphone, Lowe ha detto che gli scimpanzè possono essere addestrati a usare i touchscreen, ma ci vuole un sacco di tempo e pratica. “Questo certamente non ha preso il telefono in mano per la prima volta in quel video”, ha detto. “Poiché gli scimpanzè non sono fedeli imitatori del comportamento umano come i bambini, probabilmente è stato addestrato a prendere un telefono e scorrere. Che a lui importi ciò che vede o che stia guardando le immagini in movimento non è chiaro, ma non sembrerebbe così”


Jane Goodall, vedendo il video, ha scritto nel suo blog: “Sono molto delusa nel vedere il ritratto inappropriato di uno scimpanzé in questo video che circola attualmente sui social media. Come individui responsabili e compassionevoli, spero che chiunque veda il video non lo apprezzerà, condividerà o commenterà e che tutti i Media responsabili cambino la copertura del video per evidenziare storie di scimpanzé in cattività responsabile o in Natura. Video come questo sono pericolosi per la conservazione e per la salvaguardia di specie a rischio. L’educazione non si fa così”
Sempre nel blog di Jane Goodall, a proposito di questo, troviamo:

Contenuti come questo perpetuano l’idea estremamente pericolosa che gli scimpanzé siano graziosi “animali domestici/da compagnia”. Nonostante le intenzioni potenzialmente benigne di condividere video come questo, purtroppo la presenza di video così nei social media e messaggi di questo tipo, sono pane per i denti di bracconieri che non aspettano altro che vendere questi animali in strutture in cui si può interagire con loro.  Questo non solo causa loro una grande sofferenza individuale, perché spesso non vengono curati adeguatamente e poi abbandonati, ma sta anche incrementando la cattura illegale di moltissimi animali a rischio, dal loro ambiente naturale. 
3.000 scimmie antropomorfe vengono catturate ogni anno per essere rivendute come pet o come animali-peluches.

Jane Godall continua: “Video come questo promuovono anche l’idea che gli esseri umani possano interagire e baciare gli scimpanzé e altri animali selvatici, è molto falso e molto pericoloso, dal momento che gli umani e gli scimpanzé sono così biologicamente simili, possiamo diffondere facilmente le malattie l’un l’altro. Anche gli scimpanzé diventando più grandi, più forti e potenzialmente aggressivi, possono mettere in pericolo uomini e altri scimpanzé. Non possiamo permettere che esempi di questo tipo portino il pubblico a interagire con animali selvatici in cattività in questo modo – solo esperti e professionisti dovrebbero gestire gli scimpanzé! Questo tipo di contenuti incoraggia le persone a pensare che gli scimpanzè siano carini e coccolosi e alimenta il commercio illegale di animali selvatici”

Fonti:
*motherboard.vice.com/en_us/article/8xzn7z/viral-video-of-a-chimp-scrolling-instagram-is-bad
*http://news.janegoodall.org/2019/04/25/inappropriate-videos-on-social-media-are-hurting-chimpanzees/
*https://phys.org/news/2013-03-wild-great-apes-stolen-year.html
*https://qz.com/quartzy/1461614/limbani-the-chimpanzee-is-an-instagram-famous-chimpanzee-good-for-the-species/

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Autore

Etologa

Laurea Magistrale in Evoluzione del Comportamento Animale e dell'Uomo presso l'Università di Torino. Dopo aver svolto uno stage formativo presso il "Bioparc Valencia" (Valencia, Spagna) ed essere stata guida naturalista e ricercatrice presso "Monkeyland Primate Sanctuary" (Plettenberg Bay, Sudafrica), ha ricoperto il ruolo di Wildlife Manager presso "Kids Saving the Rainforest - Wildlife Sanctuary and Rescue Center" (Quepos, Costa Rica). E' stata finalista nazionale del contest di comunicazione scientifica "Famelab 2018" ed ha partecipato come relatrice a TEDxRovigo 2019. Dal 2019 è guida escursionistica ambientale certificata e socia della Società Italiana di Etologia. Nel 2020 ha ottenuto l'attestato FGASA come guida safari in Africa e il certificato di Track and Sign da Cybertracker level I. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica presso l'Associazione ETICOSCIENZA. Da marzo 2021 è stata nominata all'interno del Consiglio di Amministrazione del Bioparco di Roma.

chiaragrasso.eticoscienza@gmail.com